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Isotta, la cantante lirica |
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Stefano Pelloni, il tenore dall'acuto più lungo del mondo (ottenuto però per mezzo di due bombole d'ossigeno collegate direttamente ai polmoni) |
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Carmine Petriccione, lo zio d'America |
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Mafalda, una ragazzina beat scappata di casa (sarà stato sempre Marenco?) |
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Vassili, il cantante rumeno (i rumeni erano ben pochi in Italia, a differenza di adesso, e funzionavano ancora bene come macchietta esotica) |
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Rosamunda La gallina |
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Annamaria La rana |
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Il maestro Zito, professore di solfeggio |
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Il giornalaio |
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Il professor Kurt Weill di Magdeburgo, guaritore via radio |
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L'onorevole Pacchettini, ministro dell'Imballaggio (era l'epoca della mania per i nomi onomatopeici: il ministro dell'agricoltura francese La Verdure, il detective rumeno Silupescu, il magistrato italiano Massimo Della Pena e così via) |
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Il ragionier Labbrone e il suo mondofischio |
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Il professor Spadone
con le sue teorie
filosofiche
sull'uomo ("L'uomo é
una bestia!!"),
altra gag ossessiva
di Giorgio Bracardi.
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Il maestro Torvajanica, che raccoglieva canti popolari di popolazioni sconosciute come i Porcoti della Porcozia o gli Uomini-talpa della Malcaccia Superiore. |
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Un altro presunto musicista, il maestro Benito Cerbottana, nostalgico degli anni '30, che cantava "Via Veneto, Via Veneto, via Veneto / tu sei il salotto della mia città / Via Veneto, via Veneto, via Veneto, la dolce vita é lassù che sta a guardar" oppure "Oh Pierino sbarazzino lascia stare il castagnaccio per favor". |
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La chiamata da Parigi "Ici Paris, est-ce que vous nous avez appellé? Oh, excusez moi" (Signorina francese) |
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La chiamata da Bari ""Qui Radio Bari: ci avete chiamato? Scusate tanto, ci sembrava che ci avevate chiamato" (uomo con accento barese). |
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Le telefonate all'albergo-ristorante La Conchiglia, il suo direttore artistico / guardia giurata / portiere ecc. (Marenco e Bracardi) |
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Gli ospiti e gli aspiranti prestatori d'opera che chiamano l'albergo-ristorante La Conchiglia: dallo zappatore Pino Colella a suo fratello Mino il minatore e molti altri ... |
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Il signor Mocumescu, rumeno,che esordiva salutando "Buonaseara" e parlava del suo paese; descriveva la vita nei condomini rumeni, con l'"odore di cavulu caldu", che veniva mangiato producendo "grande rumore de boca", e poi si parlava di un leader, tale Barascu, al quale era stata dedicata una canzone, con la musica di "Andiamo a mietere il grano". Era interpretato probabilmente dallo stesso Boncompagni. |
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Bozambo, il colf di colore del "doddor gostanzo" che gli tagliava la mortadella a quadretti e Maurizio Costanzo se la sgrufolava. Mozambo urlava " Oooh bambajoooh - Oh bambajoooh". |
L'efficientissima segretaria milanese della ditta Automat & Automat (che però non ascoltava mai quello che dicevano i due conduttori) |
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il meteorologo Panfilio (G. Bracardi), |
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la signorina Paola della Ghisletti S.p.A. (Marenco) |
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la dottoressa Ada Venzolato in De Martiris (la femminista che fumava la pipa, Marenco); |
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la dottoressa Paola Mosca, psicologa napoletana (Marenco), |
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la rubrica "Il completo" a cura del ministero della pubblica istruzione |
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la signorina dei grandi magazzini |
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il colonnello Otto Muller (Marenco) |
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lo stilista Jean-Jacques le Baron de la Fiche de la Bagarre (Marenco) |